Nel nostro libro dal titolo "Il mio gemello mai nato" ci occupiamo di un tema molto particolare: si tratta della Sindrome del Gemello che resta e ne parliamo partendo da un presupposto molto particolare, che è bene precisare per chi ancora non conosce l’argomento: all’atto del concepimento, in una percentuale di casi non ancora bene definita, non siamo soli.
Durante la gestazione viviamo la nostra vita di embrioni in condivisione energetica e fisica con un fratello gemello e poi al termine della gravidanza nasciamo soli, cosa accade nel nostro primo nido di vita che ci porta infine a nascere soli?
L’ipotesi è che Madre Natura, durante il concepimento, favorisca il manifestarsi di più di una forma di vita come se avesse a cuore portare a compimento il miracolo della nascita… E per avere garanzia di successo potrebbe dispensare questa facoltà a più di un bottone embrionale, come a voler ingaggiare una collaborazione biologica nel raggiungere il traguardo.
Questo atteggiamento risponde ad una necessità di vita: la sopravvivenza della specie. E poiché nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, come afferma il ferreo postulato di Lavosier, ci siamo chieste, nel caso della sindrome del gemello – che per noi non scompare, ma resta! – dove va a finire il gemello che non nasce?
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